Il Cannonau di Sardegna

Forse uno dei vini più noti della Sardegna, il Cannonau nasce da una bacca tipicamente nera, grossa e succosa, diffusa in tutto il territorio isolano. Simbolo della Sardegna all’estero di recente si è confermato che il vitigno sia autoctono. Studi precedenti infatti ritenevano che il Cannonau, noto anche con il nome di Canonau, Cannonadu, Cannonao,  fosse stato importato in Sardegna dalla penisola Iberica e comunemente lo si faceva corrispondere al famoso vino che gli spagnoli chiamano Alicante.

Il ritrovamento di vinaccioli antichi ben tremila e duecento anni fa non solo ha fatto comprendere al mondo scientifico che il Cannonau non ha conosciuto alcuna importazione, ma meglio ancora ha regalato al vino l’importante ruolo di più antico di tutto il mediterraneo.

Per produrre un Cannonau degno del suo nome oggi sarà necessario impiegare almeno il 90% di uve di cannonau che conferiranno al vino un rosso rubino con intense sfumature granata. Il vino dovrà essere lasciato a riposare per almeno un anno nelle caratteristiche botti di castagno o di rovere.

Oggi servito per accompagnare i gustosi arrosti della bella terra sarda, il Cannonau rallegra la tavola ed esalta con il suo carattere secco e fragrante il sapore di carni e formaggi. Servito normalmente ad una temperatura di 16 – 18° il tenore alcolico cerimoniale del vino si aggira mediamente intorno ai 13°.

Nemmeno D’Annunzio in visita in Sardegna riuscì a fuggire al fascino del nettare porporino rimanendo per sempre affascinato da questo eccellente prodotto locale. Degustare del cannonau oggi significa sorseggiare un frammento di storia isolana, gustosa ed indimenticabile.

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